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Andrea Civettini miglior mixologist al mondo nella competition internazionale di Amaro Montenegro

28 Novembre 2018

COMUNICATO STAMPA

Bologna, 28 novembre 2018The Vero Bartender, la cocktail competition di Amaro Montenegro, ha incoronato ieri a Bologna il migliore mixologist a livello internazionale, trasformando per un giorno la città nella capitale mondiale del bartending.

9 bartender provenienti da Regno Unito, Albania, Australia, Austria, Belgio, Spagna, USA, Germania e Olanda, vincitori della competizione nazionale nel loro paese di provenienza, si sono confrontati a Bologna con Michael Limoni, vincitore del contest italiano.

Ad aggiudicarsi il titolo di Vero Bartender Global 2018 è stato Andrea Civettini con il cocktail Flor de Monte. Andrea, di origini bresciane, si trasferisce nel 2016 a Barcellona dove inizia a lavorare al Paradiso ed è qui che il bartending diventa una vera passione. Nel 2017 si sposta a Vancouver dove studia e sperimenta diversi cocktail. Nel 2018 rientra a Barcellona e torna al Paradiso, che a luglio si è classificato nella Top 10 dei “Best European Cocktail Bar”.

Il vincitore parteciperà ad un workshop di due giorni a Londra con Davide Degiovanni, Head Chef Union Street Café by Gordon Ramsey, e Simone Caporale, mixologist internazionale premiato come International Bartender of the Year 2014.

A valutare le performance dei 10 bartender finalisti una giuria composta da alcuni tra i massimi esponenti mondiali del settore: Marian Beke, mixologist internazionale Direttore del The Gibson di Londra, Jake Emen, giornalista specializzato nel food&beverage, l’Head Chef Davide Degiovanni e Matteo Bonoli, Master Herbalist di Amaro Montenegro.

I partecipanti si sono dovuti confrontare su due prove durante la giornata, una individuale e una in team, entrambe ispirate all’alta cucina. Nella prima i bartender hanno presentato il loro Twist on Classic con Amaro Montenegro utilizzando particolari tecniche culinarie applicate alla mixology. Nella seconda prova, la Secret Box, i finalisti divisi in team hanno dato spazio alla loro creatività realizzando il cocktail ideale per accompagnare un piatto realizzato ad hoc dallo chef e ispirato alla tradizione culinaria dei paesi in gara.

In occasione della finale, i 10 bartender sono stati anche coinvolti in un progetto di alta formazione che, per una settimana, li ha portati nei locali più prestigiosi d’Italia e ha coinvolto grandi nomi della mixology come Peter Dorelli, Salvatore Calabrese, Alex Kratena, Marian Beke, e Daniele Gentili.

“Il progetto The Vero Bartender è cresciuto notevolmente rispetto agli anni precedenti: nel 2018 abbiamo organizzato oltre 50 masterclass in tutto il mondo entrando in contatto con 1.500 bartender”, ha dichiarato Marco Ferrari, CEO di Gruppo Montenegro. “Amaro Montenegro guarda con sempre maggiore attenzione all’estero dove, grazie ad un approccio innovativo alla mixology e alla mixability, è sempre più apprezzato dai bartender, una community con la quale vogliamo costantemente rafforzare il legame, avvalendoci di eventi importanti come questa competition internazionale.”

I profili del vincitore e dei 9 finalisti:

Michael Limoni, nato a Faenza, per diversi anni coltiva entrambe le passioni dello sport e della miscelazione. Poi, ispirato dalle figure del bartending internazionale, si dedica al perfezionamento nel settore Bar con studi e seminari, fino a diventare Beverage Supervisor e Consultant per La Fenice Catering & Banqueting. Oggi è Head Bartender al Cafè del Viale di Faenza, che ha contribuito a trasformare in un locale di qualità con cucina a vista.

Lukas Sedlmaier, originario della Repubblica Ceca, ha studiato Hospitality & Tourism Management per poi dedicarsi a tempo pieno al bartending. Questa passione gli ha permesso negli ultimi sei anni di girare il mondo, lavorando nei bar di diverse metropoli, tra cui New York e Auckland. Attualmente lavora in un piccolo locale di Amsterdam, dove si occupa di valorizzare un distillato tipico olandese, il Jenever.

Armin Mohebbi, nato e cresciuto a Vienna, scopre la passione per la creazione di nuovi cocktail cominciando a lavorare in un bar della capitale austriaca. Nasce così il suo sogno di diventare bartender professionista. Lavora in diversi piccoli bar e cafè prima di diplomarsi nel 2015 alla prima scuola per bartender della capitale austriaca. Nel 2017 approda al suo attuale posto di lavoro, l’Eberts Bar, di cui da giugno 2018 è responsabile.

Markus Müller, tedesco, cresce nel ristorante di proprietà dei genitori e coltiva fin da piccolo la passione per il bartending. Il suo primo lavoro “dietro al bancone” è al Japgo di Tübingen: qui impara dal suo maestro Gaetano Randone e successivamente lo segue al Bartista, dove rimane per sei anni. Nel 2016 si trasferisce a Berlino e trova lavoro al Hefner Bar, dove lavora tuttora creando mix esclusivi per i suoi clienti.

Andrea Civettini, nato a Brescia, nel 2013 subito dopo la maturità decide di prendere un anno sabbatico e di girare per il mondo. Nel 2016 è a Barcellona dove inizia a lavorare al Paradiso ed è qui che il bartending diventa una vera passione. Nel 2017 Andrea si trasferisce a Vancouver, in Canada, dove studia e sperimenta diversi cocktail, scoprendo nel frattempo la cultura Nord-americana. Nel 2018 rientra a Barcellona e torna al Paradiso, che a luglio si è classificato nella Top 10 dei “Best European Cocktail Bar”.

Kyle Erkes, nato negli Stati Uniti, si laurea in Ingegneria e subito dopo capisce che la sua strada è un’altra. Scopre il mondo del bartending, comincia a mixare grandi classici, leggere libri e guardare video: risponde ad un annuncio per un piccolo bar dove inizia a lavorare e oggi, dopo quattro anni, ne è capo bartender. Del bartending ama in particolare incontrare persone diverse ogni sera, chiacchierare con loro, e soprattutto la creatività che può mettere in pratica per offrire loro l’esperienza migliore e renderli felici.

Elsedio Huta, nato a Tirana, comincia a lavorare in un bar ad appena 14 anni. Cambia diversi locali fino a quando, a 20 anni, diventa bartender professionista. Attualmente lavora al Fusion, uno dei locali più conosciuti della capitale albanese.

Aleksandra Jaworska, nata e cresciuta in Polonia, nel 2014 si trasferisce ad Edimburgo dove recentemente si è laureata in Hospitality and Tourism Management. Comincia a lavorare in diversi bar e hotel della capitale scozzese per pagarsi gli studi, e scopre la passione per il bartending. Poco dopo la laurea trova lavoro al Bullard and Worth, un cocktail bar di lusso dove ha l’opportunità di espandere la sua conoscenza del settore e di acquisire nuove abilità.

Xander Dedroog, nato in Belgio, con diversa esperienza nell’ambito bar, scopre la passione per la mixology nel 2016. Lavora per due anni al Dirty Rabbit di Antwerp, dove impara l’arte da Yuni Herremans. Dopo essere rientrato a Leuven, la sua città natale, comincia a lavorare al Bar Nine, dove si trova tuttora.

Will Krepop, nato negli Stati Uniti, vive in Australia da diversi anni. Ha lavorato in alcuni dei migliori cocktail bar dell’area di Melbourne prima di approdare al Jungle Boy Bar di Windsor, dove lavora tuttora. Si definisce appassionato del suo lavoro e attento all’esperienza offerta al cliente. I suoi viaggi tra l’Australia e l’Asia ispirano costantemente i suoi drink.

AMARO MONTENEGRO

È il 1885, e dopo lunghe e appassionate sperimentazioni dell’erborista bolognese Stanislao Cobianchi nasce uno dei più famosi simboli della tradizione liquoristica italiana, Amaro Montenegro.

Un mito che da oltre 130 anni mantiene immutate le sue qualità uniche che fanno di Amaro Montenegro uno dei liquori più amati dagli italiani. Una tradizione inalterata anche nella bottiglia che, con la sua forma iconica, ha distinto Amaro Montenegro negli anni conservandone gelosamente il carattere, oltre che il sapore. Amaro Montenegro viene infatti preparato ancor oggi seguendo la tradizionale ricetta, fatta di oltre 40 erbe, spezie e agrumi sapientemente selezionati e miscelati; una formula e un processo custoditi segretamente da più di un secolo che conferiscono ad Amaro Montenegro un gusto inconfondibile e dalla straordinaria complessità.

Grazie a queste caratteristiche uniche nel profilo organolettico, Amaro Montenegro è un sorprendente e versatile ingrediente per cocktail innovativi o per twist di grandi classici che sono già diventati una tendenza nel mondo della mixology sia in Italia che all’estero.

Amaro Montenegro, sapore vero.

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